Il coordinamento di Trieste contro il Green pass nasce il 3 settembre 2021 nel corso di un’assemblea pubblica, chiamata in seguito al presidio contro il green pass in Piazza Borsa del 31 agosto.
A Trieste, da aprile 2021, si sono susseguite numerose iniziative, partecipate e ricche di contenuti diversi, contro la gestione statale della pandemia, l’obbligo vaccinale ed il green pass: dalle violazioni collettive del coprifuoco agli innumerevoli presidi organizzati da diversi gruppi e associazioni.
Queste iniziative sono state assenti nella narrazione mediatica o, quando presenti in brevi trafiletti, descritte come no-vax.
Il coordinamento no greenpass nasce invece dal riconoscere che:
1) Vax e No-Vax sono due categorie costruite ad-hoc, su forte spinta dei media mainstream, per dividere ed imporre una visione unica che metta al bando l’espressione di qualsiasi dubbio o critica.
2) all’interno di ciò che viene caratterizzato come no-vax vi è invece uno spettro amplio e plurale. Vi sono persone vaccinate al Covid ma critiche al green pass e all’obbligo, persone che credono nella vaccinazione come tecnica terapeutica in generale, ma sono critiche rispetto alla vaccinazione Covid, fino a persone che tendono a prediligere altri approcci terapeutici.
Con questi presupposti, si è deciso di provare ad unire le forze tra diversi gruppi e individualità attive a Trieste attorno ad alcune argomentazioni comuni.
Il coordinamento non riconosce nel green pass uno strumento sanitario, ma bensì un pericoloso strumento politico di controllo che scarica sulla popolazione le responsabiltà della mala gestione della sanità e promuove un’ulteriore accelerazione sul tema della sorveglianza di massa. Il coordinamento vede nella discriminazione delle persone, che in questo caso consegue all’applicazione del green pass, una deriva autoritaria ed un forte pericolo, sotto forma anche di ricatto lavorativo, a cui opporsi.
Le persone coinvolte nel coordinamento si riuniscono in tre volontà comuni:
1) fermare l’applicazione del green pass
2) impedire l’imposizione dell’obbligo vaccinale
3) chiedere che siano favoriti, in generale, ulteriori approcci terapeutici.
Né green pass né altre discriminazioni !